Partenza alle 6,10 da Quarona in
provincia di Vercelli, più precisamente in Piemonte e proprio per essere
pignoli in Valsesia ai piedi del Monte Rosa.
Alle nove arriviamo a Novara, la temperatura è ideale e questo ci ha permesso
di pedalare bene.Arrivati a Mortara grazie alla segnaletica efficiente e noi
poco esperti dei vari trucchetti di quest'ultima, abbiamo sbagliato strada
allungandola passando così anche da Vigevano.Per la pausa di mezzogiorno
ci siamo fermati a mangiare a Tromello in una trattoria, per non mangiare
sempre panini e dopo di ché abbiamo riposato fino alle 16 per evitare la calura
del pomeriggio e poi diciamocela tutta, siamo in ferie, quindi un po' di relax
ci sta bene.
Ripartiamo alla volta di Pavia e arriviamo in campeggio alle 18, piazziamo la
tenda e dopo una bella doccia andiamo a mangiare cena in un ristorante lì
vicino.
Per scappare dalla morsa delle zanzare scappiamo in tenda a dormire.
Il camping si chiama " Il Ticino " un posto molto tranquillo, i
bagni puliti e per una tenda e due persone abbiamo speso 15 euro e credetemi è
uno dei posti dove abbiamo speso meno!
La cosa più bella d’oggi è che il
ginocchio di Roberto va molto meglio, il tempo invece lascia un po' a
desiderare, nuvolo e con il vento contro e per di più anche in ritardo alle
7,45 partivamo.
Oggi abbiamo passato Forlì che vista da fuori deve essere una bella città da
visitare con al suo interno un castello, se non ho visto male; Cesena dove in
una piazza c'erano delle statue che raffiguravano una tartaruga e un po' più in
là delle persone, mi sarebbe piaciuto conoscerne il significato.
Alle 12 ci siamo fermati a Savignano sul Rubicone in una trattoria e poi
abbiamo riposato in un giardinetto fino alle 15,15, per ripartire alla volta di
Rimini sempre con il nostro amico vento al contrario.
Passare Rimini, Riccione, Gabicce mare è stato un inferno c'era talmente tanta
gente che non riuscivi neanche a passare in bici una cosa esagerata.
A Gabicce abbiamo chiesto informazioni per Pesaro ad un signore di un'agenzia
immobiliare ma, forse, questo non si è reso conto che non eravamo in auto ma in
bici perché ci ha indicato per Gabicce Monte con una bellissima salita, ma
arrivati qua abbiamo dovuto in ogni modo raggiungere la statale così fra un’indicazione
e una discesa, fra un'altra indicazione e una salita siamo riusciti a
riacchiappare la statale adriatica, giustamente anche lei in salita, ma per
fortuna è arrivata anche la discesa e anche il vento è girato a nostro favore
così in meno che non si dica abbiamo raggiunto e superata Pesaro per arrivare
al campeggio poco fuori della città alle 19,40.
La discesa che dal monte ci riportava alla statale è stata da brivido siamo
arrivati a toccare i 57 km/h, lo ammetto siamo stati incoscienti bastava un
buco per farci un gran male! Invece quando il vento ha girato a favore siamo
arrivati a toccare i 27 km/h anche se leggermente in salita.
La cosa che mi ha reso veramente contenta è stato il miglioramento del
ginocchio di Roberto, anche se abbiamo dovuto farci quella salita inutile e
metterlo così sotto stress.
Questa mattina siamo partiti con
una giornata stupenda, senza neanche una nuvola ma in compenso c'erano le
nostre amiche salite, accompagnate però da scorci favolosi. Più si avvicinava
mezzogiorno e più il caldo aumentava, forse era meglio quando era nuvolo si
pedalava meglio.
Così alle 12 ci fermiamo a Campomarino per la nostra solita pausa. Alle 15,30
siamo ripartiti sotto il sole cuocente e la nostra SS 16 si trasforma in un
infinito rettilineo senza un minimo d’ombra. In vicinanza del Gargano la vista
è stupenda, in lontananza si vede il golfo e le montagne, fantastico ma il
caldo ci toglie veramente le forze, meno male che arriviamo a San Severo dove
ci fermiamo in albergo perché nei paraggi non ci sono campeggi.
Però non possiamo tanto cantare vittoria perché oggi siamo entrati in Puglia,
ma il ginocchio di Roberto è tornato a far male e spero che con l'antinfiammatorio
passi. Niente male fin qui i km totali sono 910.
Questa è stata una tappa strana
visto che da San Severo a Trinitapoli la nostra strada era un unico e infinito
rettilineo, dove tra un paese e l'altro bisognava percorrere chilometri e
chilometri, il tutto circondato da distese di pomodori.Qui all'interno la gente
vive di sola agricoltura e a differenza d’altri posti la raccolta di pomodori è
fatta ancora a mano, per tutto il giorno sotto un sole cuocente, le case molto
povere anche se di tanto in tanto spuntava qualche bella villa così in mezzo al
niente, i più fortunati ci sono anche qui.Un’altra cosa che ci sono molti extracomunitari
venuti fin qui per la raccolta dei pomodori.
Oltre ai pomodori abbiamo trovato coltivazioni d’ulivi, vigneti e tabacco anche
se questo in minor quantità. In un vigneto chiuso i grappoli erano veramente
grossi e anche i chicchi non scherzavano.
In mezzo a tutto questo, ad un certo punto, vediamo un puntino giallo
attraversare la strada e avvicinandoci abbiamo potuto costatare che era un
pulcino bellissimo. Altra cosa particolare d’oggi sono le lumache, ce ne sono
una marea, ricoprono ogni filo d'erba che c'è, mai visto tante lumache come qui.
La nostra avventura per oggi finisce qui a Giovinazzo
Ieri sera abbiamo rischiato di
prendere il nostro primo diluvio in tenda, lampi, tuoni e un vento da paura
sembrava dovesse venire giù il finimondo invece sono cadute poche gocce e basta
meno male.
Questa mattina invece il sole era forte e tanto per cambiare sono riuscita a
bruciarmi le cosce ben sì avessi messo la crema.In questa tappa incominciamo a
vedere la vicinanza alla nostra meta finale, i primi trulli e la terra iniziano
a venire con quel colore rosso, che solo giù ho visto. Abbiamo fatto un tratto
di litoranea e abbiamo visto delle case costruite sotto ad uno scoglio,
bellissimo. Le varie somiglianze e il saper vicino il nostro arrivo mi fanno
venire il cuore in gola ma non devo cedere.Verso sera i muscoli non sono più
reattivi come le prime tappe, devo ammettere che i 1174 km si fanno sentire ma in
ogni modo abbiamo fatto lo stesso 129 km anche oggi.
Abbiamo anche fatto conoscenza di un ciclista incontrato già alcuni giorni fa,
tedesco e a gesti ci fa capire che è diretto e Brindisi dove si deve imbarcare
per Atene per andare a vedere le Olimpiadi. Noi invece ci fermiamo a Lido
Specchiola
EVVIVA SIAMO
ARRIVATI!!!!!!!!!!!!!!
Ci siamo riusciti, abbiamo attraversato
l'Italia in bici, un sogno realizzato.
Devo ammettere che il giro che mi ero imposta era di passare da Santa Maria di
Leuca, ma visto questo piccolo problema tecnico che non si può controllare,
abbiamo dovuto accorciare la tappa programmando per oggi il rientro a
Gallipoli. In ogni caso sono 1303 km che vi assicuro non sono pochi, soprattutto
se l'ultima tappa si fa senza stare troppo bene.
Così dovuto a problemi di donne ho dovuto per forza cedere ed accorciare questa
tappa. Ma dopo lo sconforto iniziale, e grazie a Roberto, mi sono messa il
cuore in pace ed ho accettato la cosa essendo già felice di riuscire a portare
a termine la tappa.
La nostra pausa pomeridiana l'abbiamo fatta a Lecce e poi da lì dopo la nostra
solita pennichella via verso Gallipoli.
Quando ho visto la città devo essere sincera mi è esploso il cuore dalla
felicità e quando Roberto mi diceva " ce l'abbiamo fatta abbiamo
attraversato l'Italia " non riuscivo a crederci. E' stata un’impresa
stupenda che non dimenticherò mai sia perché fatta senza allenamento, sia per
le condizioni precarie del suo ginocchio dove alcuni momenti rimarranno
impressi nel nostro cuore e nella nostra mente per il resto dei giorni. Solo chi
prova riesce a capire cosa voglio dire così adesso vado a dormire e smetto di
scrivere magari annoiandovi anche un po'. Buona notte a tutti e arrivederci
alla prossima.