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                                  ( Quarona - Gallipoli  1303 km  in 10 giorni )

Ago 1  Domenica 1  agosto 2004  Quarona - Pavia  138 km

Partenza alle 6,10 da Quarona in provincia di Vercelli, più precisamente in Piemonte e proprio per essere pignoli in Valsesia ai piedi del Monte Rosa.
Alle nove arriviamo a Novara, la temperatura è ideale e questo ci ha permesso di pedalare bene.Arrivati a Mortara grazie alla segnaletica efficiente e noi poco esperti dei vari trucchetti di quest'ultima, abbiamo sbagliato strada allungandola  passando così anche da Vigevano.Per la pausa di mezzogiorno ci siamo fermati a mangiare a Tromello in una trattoria, per non mangiare sempre panini e dopo di ché abbiamo riposato fino alle 16 per evitare la calura del pomeriggio e poi diciamocela tutta, siamo in ferie, quindi un po' di relax ci sta bene.
Ripartiamo alla volta di Pavia e arriviamo in campeggio alle 18, piazziamo la tenda e dopo una bella doccia andiamo a mangiare cena in un ristorante lì vicino.
Per scappare dalla morsa delle zanzare scappiamo in tenda a dormire.
Il camping  si chiama " Il Ticino " un posto molto tranquillo, i bagni puliti e per una tenda e due persone abbiamo speso 15 euro e credetemi è uno dei posti dove abbiamo speso meno!

 agosto 2      Lunedì 2 agosto 2004   Pavia - Parma 125 km
Questa mattina siamo riusciti a partire presto, alle sette eravamo già operativi, la nostra preoccupazione era riuscire ad uscire da Pavia prendendo la strada giusta ma fortuna delle fortune abbiamo trovato un ragazzo che ci ha spiegato la strada per uscire in un attimo dalla città. Una delle cose che ho poi imparato è che, trovare delle persone che sanno spiegarsi bene e soprattutto che ti dicano le indicazioni  giuste è veramente raro.
Passati da Piacenza, abbiamo scoperto che è una città attorniata da mura con un castello al suo interno, mi è spiaciuto ma facendo la circonvallazione non siamo passati in centro, deve essere molto bella a vederla così da fuori.
Ecco i primi intoppi, la Via Emilia per un tratto era chiusa così abbiamo dovuto fare un giro alternativo. Ripresa la nostra Via Emilia, il problema è stato il vento che a volte soffiava contro e a volte laterale, ma quello che più ci stancava è stato il gran traffico che abbiamo incontrato, i camion creavano degli spostamenti d'aria non piacevoli.
Alle 12 ci siamo fermati a Cadeo in una trattoria per poi continuare la nostra pausa fino alle 16 in un giardinetto poco distante.
Alle 19 siamo arrivati a Pavia. Il campeggio chiamato " La cittadella " è piccolino ma molto tranquillo e anche questo pulito, con acqua calda senza gettoni, l'unica pecca per noi che aprono i cancelli alle sette di mattina ma non è neanche poi così male alla fine ho la scusa per dormire un po'! Oggi quando abbiamo attraversato il fiume Taro abbiamo visto un capriolo molto probabilmente è andato lì per abbeverarsi.


agos3    Martedì 3 agosto 2004    Parma - Imola   130 km
Che giornata! Oggi abbiamo pedalato per 130 km ma la cosa più straordinaria è stata Roberto, ha sempre avuto male il suo ginocchio ma da buon testardo non ha voluto mollare e abbiamo portato a termine la nostra tappa.
La Via Emilia è una cosa esagerata per il traffico che la percorre, non abbiamo fatto altro che superare code d’auto ferme, una cosa impressionante!
I caratteristici vialoni alberati con grossi casolari tipici dell'Emilia - Romagna sono stupendi se poi si uniscono alle colline coltivate e alla stupenda giornata!
Modena è una città molto bella e ammettono che anche Bologna non mi dispiace. Quest'ultima tra l'altro ci faceva un po' paura, perché pensavamo di faticare ad uscire da una città così grande. Invece è stata una sciocchezza.
Nel mezzogiorno ci siamo fermati a Cavazzola in una trattoria per camionisti per poi ripartire verso le 16.
Da qui sembrava che Imola non arrivasse mai, tra la strada un po' su e giù, il ginocchio di Roberto che continua a far male...e la precisione dei cartelli stradali non ci aiutava un gran ché! Vi starete chiedendo il perché e allora vi dico che arrivati ad un incrocio il cartello segnava Imola 12 Km dopo neanche un km ne segnava 10 km l'incrocio seguente segnava 1 da Imola e quello, subito dopo, 5 km. Evviva la precisione!
Ad un certo punto abbiamo incontrato delle coltivazioni strane ma neanche Roberto sa cosa siano, potrebbero assomigliare a delle pannocchie ma vi dico già che non è granoturco. Abbiamo ipotizzato miglio ma visto che non c'era nessuno cui chiedere ci siamo tenuti questo dubbio.
Finalmente alle 19,30 siamo arrivati ad Imola ma questa sera andiamo a dormire in albergo, la decisione è arrivata dopo che chieste informazioni per un campeggio ci hanno detto che non era un bel posto per la gente che vi girava e che ci consigliavano di andare in albergo o in ostello, ma questa cosa non posso confermarla perché abbiamo subito cercato un albergo tanto il ginocchio di Roberto faceva ancora male e chissà dormire in un letto magari lo rimette un po' in sesto, poi inizia a tuonare quindi va bene così.


agos4    Mercoledì 4 agosto 2004   Imola - Pesaro 125 km    

La cosa più bella d’oggi è che il ginocchio di Roberto va molto meglio, il tempo invece lascia un po' a desiderare, nuvolo e con il vento contro e per di più anche in ritardo alle 7,45 partivamo.
Oggi abbiamo passato Forlì che vista da fuori deve essere una bella città da visitare con al suo interno un castello, se non ho visto male; Cesena dove in una piazza c'erano delle statue che raffiguravano una tartaruga e un po' più in là delle persone, mi sarebbe piaciuto conoscerne il significato.
Alle 12 ci siamo fermati a Savignano sul Rubicone in una trattoria e poi abbiamo riposato in un giardinetto fino alle 15,15, per ripartire alla volta di Rimini sempre con il nostro amico vento al contrario.
Passare Rimini, Riccione, Gabicce mare è stato un inferno c'era talmente tanta gente che non riuscivi neanche a passare in bici una cosa esagerata.
A Gabicce abbiamo chiesto informazioni per Pesaro ad un signore di un'agenzia immobiliare ma, forse, questo non si è reso conto che non eravamo in auto ma in bici perché ci ha indicato per Gabicce Monte con una bellissima salita, ma arrivati qua abbiamo dovuto in ogni modo raggiungere la statale così fra un’indicazione e una discesa, fra un'altra indicazione e una salita siamo riusciti a riacchiappare la statale adriatica, giustamente anche lei in salita, ma per fortuna è arrivata anche la discesa e anche il vento è girato a nostro favore così in meno che non si dica abbiamo raggiunto e superata Pesaro per arrivare al campeggio poco fuori della città alle 19,40.
La discesa che dal monte ci riportava alla statale è stata da brivido siamo arrivati a toccare i 57 km/h, lo ammetto siamo stati incoscienti bastava un buco per farci un gran male! Invece quando il vento ha girato a favore siamo arrivati a toccare i 27 km/h anche se leggermente in salita.
La cosa che mi ha reso veramente contenta è stato il miglioramento del ginocchio di Roberto, anche se abbiamo dovuto farci quella salita inutile e metterlo così sotto stress.

agos5    Giovedì 5 agosto 2004    Pesaro - Porto Recanati  109 km
Che schifo di nottata ogni treno che passava sembrava che c’entrasse in tenda, come si faceva a dormire?!
Usciti dalla tenda lo spettacolo era fantastico si vedeva il mare con il sole che sorgeva, era una giornata stupenda e calda.
Fino ad Ancona tutto ok si pedalava bene ma da lì il caos. Per non sbagliare abbiamo chiesto ad un signore e questo c’indica la strada più corta e ci afferma che la litoranea era tutta in salita e in bici poco comoda. Così datoci le indicazioni ci dice di chiedere più avanti. Così abbiamo fatto, abbiamo seguito le indicazioni fin dove ci ha spiegato e poi abbiamo chiesto ad un altro signore che dice di continuare per la salita che c'è di fronte a noi e poi in cima avremmo trovato la vecchia statale. Così dopo aver fatto la salita richiediamo informazioni e c’è detto che eravamo giusti e di proseguire che saremo finiti sulla statale 16. Fin qui tutto ok, ma peccato che ci siamo trovati davanti al cartello divieto d’accesso alle bici, così siamo ritornati indietro.Chiesto nuovamente informazioni c’è detto che siamo giusti. Io non lo metto in dubbio peccato che il cartello indicava no bici. Dopo aver girato in lungo e in largo, salite e discese alle 12,30 ci siamo fermati a mangiare  e alle 15,30 siamo ripartiti per la nostra meta grazie alle indicazioni del gestore di un benzinaio speranzosi di trovare la tanto sospirata SS 16, così è stato e pedalando, pedalando siamo arrivati a Porto Recanati dove ci fermiamo in un supermercato a prendere da bere ma all'uscita di questo l'amara sorpresa, pioveva! Così abbiamo aspettato per vedere se smetteva di piovere ma visto che questo non accadeva e le nostre sacche non sono stagne abbiamo deciso di fermarci nell'albergo di fronte di noi.Dopo una bella doccia siamo scesi per andare a mangiare cena ma pioveva e in albergo non facevano da mangiare così ritorniamo nel supermercato lì di fronte e prendiamo la nostra cena ovvero: un pollo arrosto, un rotolo di mozzarella, prosciutto e una robiola. Il secondo problema era per il ginocchio di Roberto che per tenerlo disinfiammato ci serviva del ghiaccio così al mio Mac Gyver gli è venuta un’idea, prendere un sacchetto di qualcosa di surgelato e usarlo come ghiaccio, dopo aver cercato la cosa che costasse meno abbiamo preso delle zucchine.
Purtroppo la nostra meta d’oggi non era questa ma visto la pioggia abbiamo dovuto fermarci alle 18. Bèh speriamo domani vada meglio e soprattutto non piova più.


agos6    Venerdì 6 agosto 2004     Porto Recanati - Marina di San Vito   150 km
Oggi possiamo ritenerci soddisfatti siamo riusciti a recuperare i km di ieri e a raggiungere la nostra meta d’oggi.
Siamo partiti alle 6,30 ed il tempo era incerto ma non ha mai piovuto tranne un falso allarme nella mattinata.
Nella pausa a mezzogiorno ci siamo fermati a Roseto D'Abruzzi e come il solito verso le 15,45 ripartiamo. Il percorso è quasi tutto pianeggiante ma con molto traffico così nell'ultimo tratto, per saltare fuori Ortona, abbiamo deciso di proseguire per la statale. Così la nostra dose di salite ce la siamo fatta anche oggi.
Sono molto felice per il ginocchio di Roberto che non dà più segni di dolore, la fatica comincia a sentirsi verso sera ma le sensazioni che si provano a compiere un'avventura del genere sono uniche ti senti libero e fortunato di poter vedere il nostro fantastico Paese con le sue diversità da Nord a Sud, iniziando dal dialetto all'accento o addirittura dal modo di costruire case o di coltivare, troppo bello, questo per me è essere liberi e felici.


agos7    Sabato 7 agosto 2004     Marina di San Vito - San Severo    139 km

Questa mattina siamo partiti con una giornata stupenda, senza neanche una nuvola ma in compenso c'erano le nostre amiche salite, accompagnate però da scorci favolosi. Più si avvicinava mezzogiorno e più il caldo aumentava, forse era meglio quando era nuvolo si pedalava meglio.
Così alle 12 ci fermiamo a Campomarino per la nostra solita pausa. Alle 15,30 siamo ripartiti sotto il sole cuocente e la nostra SS 16 si trasforma in un infinito rettilineo senza un minimo d’ombra. In vicinanza del Gargano la vista è stupenda, in lontananza si vede il golfo e le montagne, fantastico ma il caldo ci toglie veramente le forze, meno male che arriviamo a San Severo dove ci fermiamo in albergo perché nei paraggi non ci sono campeggi.
Però non possiamo tanto cantare vittoria perché oggi siamo entrati in Puglia, ma il ginocchio di Roberto è tornato a far male e spero che con l'antinfiammatorio passi. Niente male fin qui i km totali sono 910.

agos8     Domenica 8 agosto 2004     San Severo - Giovinazzo  135 km

Questa è stata una tappa strana visto che da San Severo a Trinitapoli la nostra strada era un unico e infinito rettilineo, dove tra un paese e l'altro bisognava percorrere chilometri e chilometri, il tutto circondato da distese di pomodori.Qui all'interno la gente vive di sola agricoltura e a differenza d’altri posti la raccolta di pomodori è fatta ancora a mano, per tutto il giorno sotto un sole cuocente, le case molto povere anche se di tanto in tanto spuntava qualche bella villa così in mezzo al niente, i più fortunati ci sono anche qui.Un’altra cosa che ci sono molti extracomunitari venuti fin qui per la raccolta dei pomodori.
Oltre ai pomodori abbiamo trovato coltivazioni d’ulivi, vigneti e tabacco anche se questo in minor quantità. In un vigneto chiuso i grappoli erano veramente grossi e anche i chicchi non scherzavano.
In mezzo a tutto questo, ad un certo punto, vediamo un puntino giallo attraversare la strada e avvicinandoci abbiamo potuto costatare che era un pulcino bellissimo. Altra cosa particolare d’oggi sono le lumache, ce ne sono una marea, ricoprono ogni filo d'erba che c'è, mai visto tante lumache come qui.
La nostra avventura per oggi finisce qui a Giovinazzo

agos9      Lunedì 9 agosto 2004    Giovinazzo - Lido Specchiola    129 km

Ieri sera abbiamo rischiato di prendere il nostro primo diluvio in tenda, lampi, tuoni e un vento da paura sembrava dovesse venire giù il finimondo invece sono cadute poche gocce e basta meno male.
Questa mattina invece il sole era forte e tanto per cambiare sono riuscita a bruciarmi le cosce ben sì avessi messo la crema.In questa tappa incominciamo a vedere la vicinanza alla nostra meta finale, i primi trulli e la terra iniziano a venire con quel colore rosso, che solo giù ho visto. Abbiamo fatto un tratto di litoranea e abbiamo visto delle case costruite sotto ad uno scoglio, bellissimo. Le varie somiglianze e il saper vicino il nostro arrivo mi fanno venire il cuore in gola ma non devo cedere.Verso sera i muscoli non sono più reattivi come le prime tappe, devo ammettere che i 1174 km si fanno sentire ma in ogni modo abbiamo fatto lo stesso 129 km anche oggi.
Abbiamo anche fatto conoscenza di un ciclista incontrato già alcuni giorni fa, tedesco e a gesti ci fa capire che è diretto e Brindisi dove si deve imbarcare per Atene per andare a vedere le Olimpiadi. Noi invece ci fermiamo a Lido Specchiola

agos10     Martedì 10 agosto 2004      Lido Specchiola -  Gallipoli   129 km

                                                    EVVIVA SIAMO ARRIVATI!!!!!!!!!!!!!!
Ci siamo riusciti, abbiamo attraversato l'Italia in bici, un sogno realizzato.
Devo ammettere che il giro che mi ero imposta era di passare da Santa Maria di Leuca, ma visto questo piccolo problema tecnico che non si può controllare, abbiamo dovuto accorciare la tappa programmando per oggi il rientro a Gallipoli. In ogni caso sono 1303 km che vi assicuro non sono pochi, soprattutto se l'ultima tappa si fa senza stare troppo bene.
Così dovuto a problemi di donne ho dovuto per forza cedere ed accorciare questa tappa. Ma dopo lo sconforto iniziale, e grazie a Roberto, mi sono messa il cuore in pace ed ho accettato la cosa essendo già felice di riuscire a portare a termine la tappa.
La nostra pausa pomeridiana l'abbiamo fatta a Lecce e poi da lì dopo la nostra solita pennichella via verso Gallipoli.
Quando ho visto la città devo essere sincera mi è esploso il cuore dalla felicità e quando Roberto mi diceva " ce l'abbiamo fatta abbiamo attraversato l'Italia " non riuscivo a crederci. E' stata un’impresa stupenda che non dimenticherò mai sia perché fatta senza allenamento, sia per le condizioni precarie del suo ginocchio dove alcuni momenti rimarranno impressi nel nostro cuore e nella nostra mente per il resto dei giorni. Solo chi prova riesce a capire cosa voglio dire così adesso vado a dormire e smetto di scrivere magari annoiandovi anche un po'. Buona notte a tutti e arrivederci alla prossima.


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